sabato, marzo 07, 2009

Salvador Dali: Paesaggio con farfalle, 1956
I fly like a butterfly
sailing against the wind
in the sky
kissing the sun
over the rainbow...

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lunedì, agosto 28, 2006

Akragas.
"Te invoco città di Persefone
città la più bella fra quante
albergo son d'uomini, o amica del fasto
che presso Acragante
ferace di greggi, ti levi sul clivo turrito;
O Signora,gradisci benevola,
e teco si accordino
gli uomini e i Numi,
da Mida le foglie del serto Pito gradisci
e lui stesso,
che vinse gli Ellèni nell'arte cui Pallade
un giorno rinvenne intrecciando
la nenia feral delle Gòrgoni".
Così Pindaro, nell'esaltare Mida, cantava Acragas nel V secolo a.C.(Ode Pitia XII - "A Mida d'Agrigento vincitore col flauto a Pito").


La collina dei templi

Pietre Pietre Pietre

Lo sguardo perduto verso l’orizzonte silente
E il vociare colorato di lingue straniere:
“C’est jolì! E’ molto bellissimo il mare!”.

Gocce Gocce Gocce

Pioggerellina d’aprile.
La carta si bagna
Il cuore si scalda.

Uno sprazzo di luci
Tinte di fucsia e di rosa
Cattura le menti
E proprio lì accanto
La luce degli spenti.
Di cari lontani..

L’ulivo dal tronco antico
Nasconde le nude vestigia.
Seduta su una vetusta rupe
Mi scalda lo sguardo
Un rombo lontano.

La vita laggiù respira
Di uno scempio umano.

La pioggerellina d’aprile continua..

* * *



La valle dei Templi è divenuta tristemente famosa per i numerosi casi di abusivismo edilizio nella zona, che ha portato alla costruzione di numerosi edifici che parecchio stridono con i resti degli antichi templi di fondazione greca.


http://www.lavalledeitempli.eu/home.html

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sabato, agosto 26, 2006

Amore dopo amore

Tempo verrà
in cui, con esultanza,
saluterai te stesso arrivato
alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
e ognuno sorriderà al benvenuto dell’altro,
e dirà: Siedi qui. Mangia.
Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io.
Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore
a se stesso, allo straniero che ti ha amato
per tutta la tua vita, che hai ignorato
per un altro e che ti sa a memoria.
Dallo scaffale tira giù le lettere d’amore,
le fotografie, le note disperate,
sbuccia via dallo specchio la tua immagine.
Siediti. E’ festa: la tua vita è in tavola.

(Derek Walcott)

Bellissima poesia letta da Fabio Volo nel film "La Febbre" di Alessandro D'Alatri .

* * *

La poesia in questione mi fu fatta conoscere da un mio amico filosofo.
Quando la lesse pensò:" Caspita, lo specchio di Euridice!".
Tempo prima gli avevo raccontato del ritrovamento delle vecchie lettere d'amore ,che risalivano al periodo più felice della mia vita, nascoste tra le decorazioni natalizie.
Ricordo che, trepidante di emozione, le presi e le accarezzai, ne aprii qualcuna e tra le righe leggevo la felicità perduta.
Il Passato tornava prepotentemente....
Fui assalita dal panico: guardavo le lettere che stringevo tra le mani e piangevo, non riuscivo proprio a fermarmi.
Singhiozzando me ne andai a letto con gli occhi gonfi di pianto, lasciando le lettere sul tavolo. Le tenni lì per giorni senza sapere che farne,mentre intanto l'albero natalizio scintillava di luci.

Era la notte di venerdì 17 dicembre del 2004 e mi svegliai di soprassalto al rumore di vetri infranti (ho subito pensato ad un ladro) ; con molta prudenza, controllai tutte le imposte della casa, ma niente, tutto era a posto.
Ad un tratto mi accorsi dell'albero natalizio a terra: le palle natalizie, a cui tenevo tanto, frantumate, schizzi di vetro anche sul tavolo...sulle lettere.
Io non sono mai stata superstiziosa, ma il mio ex sì e quell'accaduto lo presi come un segnale: raccolsi i frantumi e bruciai le lettere.
Quel gesto mi servì, anche se in maniera infantile, a cacciare via i fantasmi del Passato e ad imparare a prenderne da esso solo insegnamento per le azioni future.
Soddisfatta me ne ritornai a letto pensando al Passato come "Essenza di ciò che saremo".

* * *

Nostalgia

ricordo per gli attimi che inesorabili son fuggiti via

rimembranza delle piccole cose perse nei meandri del Passato

"l'Essenza di ciò che saremo".


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Ho sognato di essere un gabbiano
nuvola fresca
soffio delle stagioni più calde.
Volteggio
in grandi spirali
aspettando una picchiata risolutrice.
* * *
Gabbiani
Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro,in perpetuo volo.
La vita la sfioro com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch'essi amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca.
(Vincenzo Cardarelli)
* * *

Be

Lost

On a painted sky

Where the clouds are hung

For the poet's eye

You may find him

If you may find him

ThereOn a distant shore

By the wings of dreams

Through an open door

You may know him

If you may

Be

As a page that aches for a word

Which speaks on a theme that is timeless

And the one God will make for your day

Sing

As a song in search of a voice that is silent

And the Sun God will make for your way

And we dance

To a whispered voice

Overheard by the soul

Undertook by the heart

And you may know it

If you may know it

While the sand

Would become the stone

Which begat the spark

Turned to living bone

Holy, HolySanctus, sanctus

Be

As a page that aches for a word

Which speaks on a theme that is timeless

And the one God will make for your day

Sing

As a song in search of a voice that is silent

And the one God will make for your way

(dall'album Jonathan Livingston Seagull, Neil Diamond)

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venerdì, agosto 25, 2006

Il mio Paradiso

* * *

Mare

Ti ho cercato

per tutto il sentiero

e dovunque guardavo

tu c'eri.

Un cielo incantato

azzurro

rosato,

un pittore impazzito

scenari di sogno.

Vele bianche all'orizzonte

Stridi di gabbiani

Andiamo sul mare di sempre,

gettiamo la rete dei sogni.

Chissà se prima di sera

non raccolga una muta preghiera.

* * *






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mercoledì, agosto 23, 2006

Haju chianciutu
Lacrimi
Lacrimi ddi sangu
E lu cori
Mi scoppiava
Commu ‘na bumma
E li visciri
S’atturcigghiavanu
Commu ‘na trizza.
Ora nun haju cchiù lacrimi
Nun haju cchiù cori
Nun haju cchiù visciri
Ma ‘na cosa m’arristò:
‘Na stidda…….
‘Na stidda ca brilla
‘N lu celu ‘nta me testa.

***

traduzione in italiano del testo :
Ho pianto lacrime
lacrime di sangue
e il cuore
mi scoppiava
come una bomba
e le viscere
si attorcigliavano
come una treccia.
ora non ho piu' lacrime
non ho piu' cuore
non ho piu' viscere.
ma una cosa mi e' rimasta :
una stella
una stella che brilla
nel cielo dentro la mia testa.

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Abissi celestiali



...e navigherò per gli abissi, illuminandomi di silenzi carichi di luce...

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Il mio Big Bang

*

Perle d'acqua

Perle

brillanti e salate

umide

scendono

disegnando scie luminose

come fili

fili che avviluppano anche il mio cuore.

*

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