sabato, marzo 07, 2009
lunedì, agosto 28, 2006

Pietre Pietre Pietre
Lo sguardo perduto verso l’orizzonte silente
E il vociare colorato di lingue straniere:
“C’est jolì! E’ molto bellissimo il mare!”.
Gocce Gocce Gocce
Pioggerellina d’aprile.
La carta si bagna
Il cuore si scalda.
Uno sprazzo di luci
Tinte di fucsia e di rosa
Cattura le menti
E proprio lì accanto
La luce degli spenti.
Di cari lontani..
L’ulivo dal tronco antico
Nasconde le nude vestigia.
Seduta su una vetusta rupe
Mi scalda lo sguardo
Un rombo lontano.
La vita laggiù respira
Di uno scempio umano.
La pioggerellina d’aprile continua..

La valle dei Templi è divenuta tristemente famosa per i numerosi casi di abusivismo edilizio nella zona, che ha portato alla costruzione di numerosi edifici che parecchio stridono con i resti degli antichi templi di fondazione greca.
sabato, agosto 26, 2006
Tempo verrà
in cui, con esultanza,
saluterai te stesso arrivato
alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
e ognuno sorriderà al benvenuto dell’altro,
e dirà: Siedi qui. Mangia.
Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io.
Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore
a se stesso, allo straniero che ti ha amato
per tutta la tua vita, che hai ignorato
per un altro e che ti sa a memoria.
Dallo scaffale tira giù le lettere d’amore,
le fotografie, le note disperate,
sbuccia via dallo specchio la tua immagine.
Siediti. E’ festa: la tua vita è in tavola.
(Derek Walcott)
Bellissima poesia letta da Fabio Volo nel film "La Febbre" di Alessandro D'Alatri .
* * *
La poesia in questione mi fu fatta conoscere da un mio amico filosofo.
Quando la lesse pensò:" Caspita, lo specchio di Euridice!".
Tempo prima gli avevo raccontato del ritrovamento delle vecchie lettere d'amore ,che risalivano al periodo più felice della mia vita, nascoste tra le decorazioni natalizie.
Ricordo che, trepidante di emozione, le presi e le accarezzai, ne aprii qualcuna e tra le righe leggevo la felicità perduta.
Il Passato tornava prepotentemente....
Fui assalita dal panico: guardavo le lettere che stringevo tra le mani e piangevo, non riuscivo proprio a fermarmi.
Singhiozzando me ne andai a letto con gli occhi gonfi di pianto, lasciando le lettere sul tavolo. Le tenni lì per giorni senza sapere che farne,mentre intanto l'albero natalizio scintillava di luci.
Era la notte di venerdì 17 dicembre del 2004 e mi svegliai di soprassalto al rumore di vetri infranti (ho subito pensato ad un ladro) ; con molta prudenza, controllai tutte le imposte della casa, ma niente, tutto era a posto.
Ad un tratto mi accorsi dell'albero natalizio a terra: le palle natalizie, a cui tenevo tanto, frantumate, schizzi di vetro anche sul tavolo...sulle lettere.
Io non sono mai stata superstiziosa, ma il mio ex sì e quell'accaduto lo presi come un segnale: raccolsi i frantumi e bruciai le lettere.
Quel gesto mi servì, anche se in maniera infantile, a cacciare via i fantasmi del Passato e ad imparare a prenderne da esso solo insegnamento per le azioni future.
Soddisfatta me ne ritornai a letto pensando al Passato come "Essenza di ciò che saremo".
* * *
Nostalgia
ricordo per gli attimi che inesorabili son fuggiti via
rimembranza delle piccole cose perse nei meandri del Passato
"l'Essenza di ciò che saremo".
Etichette: Pensieri in libertà, poesia, sefi

Lost
On a painted sky
Where the clouds are hung
For the poet's eye
You may find him
If you may find him
ThereOn a distant shore
By the wings of dreams
Through an open door
You may know him
If you may
Be
As a page that aches for a word
Which speaks on a theme that is timeless
And the one God will make for your day
Sing
As a song in search of a voice that is silent
And the Sun God will make for your way
And we dance
To a whispered voice
Overheard by the soul
Undertook by the heart
And you may know it
If you may know it
While the sand
Would become the stone
Which begat the spark
Turned to living bone
Holy, HolySanctus, sanctus
Be
As a page that aches for a word
Which speaks on a theme that is timeless
And the one God will make for your day
Sing
As a song in search of a voice that is silent
And the one God will make for your way
(dall'album Jonathan Livingston Seagull, Neil Diamond)
venerdì, agosto 25, 2006
* * *
Mare
Ti ho cercato
per tutto il sentiero
e dovunque guardavo
tu c'eri.
Un cielo incantato
azzurro
rosato,
un pittore impazzito
scenari di sogno.
Vele bianche all'orizzonte
Stridi di gabbiani
Andiamo sul mare di sempre,
gettiamo la rete dei sogni.
Chissà se prima di sera
non raccolga una muta preghiera.
* * *
mercoledì, agosto 23, 2006
S’atturcigghiavanu
Commu ‘na trizza.
Nun haju cchiù cori
Nun haju cchiù visciri
‘Na stidda…….
‘Na stidda ca brilla
‘N lu celu ‘nta me testa.
traduzione in italiano del testo :
e il cuore
e le viscere
ora non ho piu' lacrime
non ho piu' cuore
non ho piu' viscere.
ma una cosa mi e' rimasta :
una stella
una stella che brilla
nel cielo dentro la mia testa.