sabato, aprile 11, 2009

Domani è Pasqua.
Abbiamo ancora negli occhi la tragedia abruzzese, il terrore dei nostri amici e fratelli. La tristezza aleggia in tutti gli italiani, ma la speranza di giorni senza altre scosse, la certezza che la vita torni a sorridere, non ci deve abbandonare



Risorgere significa rinascere
sapendo il perché della vita!
Risorgere significa guarire
da una lunga e triste malattia...
Risorgere significa
uscire dall'ombra,
significa volare incontro al sole!
Svegliamoci amici!
Il sole è nel cielo...
Questo nuovo giorno
è risorto con lui!
Un uomo migliore
si svegli con noi!
Alleluia!
Buona Pasqua









martedì, aprile 07, 2009

Su FACEBOOK come avatar


Un gesto simbolico per ricordare e associarci al dolore delle famiglie dei morti del terremoto in abruzzo



Chi conosce il dramma del terremoto si stringe ancora di più ai familiari delle vittime e a tutti coloro che stanno soffrendo.




Stanno i giorni futuri innanzi a noi


come una fila di candele accese,


dorate, calde e vivide.


Restano indietro i giorni del passato,


penosa riga di candele spente:


le più vicine danno fumo


ancora,fredde, disfatte, e storte.


Non le voglio vedere:


m'accora il loro aspetto,


la memoria m'accora il loro antico lume.


E guardo avanti le candele accese.


Non mi voglio voltare,


ch'io non scorga,


in un brivido,


come s'allunga presto la tenebrosa riga,


come crescono presto le mie candele spente.


(Costantino Kavafis)

Etichette:

domenica, aprile 05, 2009



[L'ingresso di Gesù a Gerusalemme - Duomo di Monreale - Palermo]




"Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il regno che viene, del nostro padre Davide! Osanna nel più alto dei
cieli!" (Gv. 12,13).
Preghiera
Signore Padre buono
e grande nel perdono,
concedici in questa Quaresima
di ritornare a Te con tutto il cuore
e di rinnovare nel profondo la nostra vita.
Guidaci con la tua Parola
nel cammino verso Gerusalemme
per star più vicino a Te
fin sotto la croce
nell'attesa della tua Resurrezione.
Amen

Etichette: ,

mercoledì, aprile 01, 2009




L’Afghanistan sembra risolvere il problema della violenza sulle donne legalizzando lo stupro da parte del marito sulla propria moglie, annientando qualsiasi diritto umano della donna in quanto persona, negandole anche la difesa o il rifiuto a far sesso.
Secondo la stessa legge, firmata dal presidente Karzai ma non ancora in atto, le donne afghane non potranno più andare dal dottore, lavorare o uscire senza il consenso del marito, nè tantomeno crescere ed educare i propri figli, che passano sotto la tutela degli uomini della famiglia, quali il padre ed il nonno. Ciò sarebbe emerso dal meeting avvenuto ieri tra il presidente afghano Karzai e Hillary Clinton.
Dalla conferenza sui cambiamenti climatici in corso a Bonn, che vede riuniti capi e rappresentanti di stato, sebbene molti siano consapevoli della libertà di un paese di scrivere le proprie leggi, aspettano una dichiarazione o un commento di Karzai rispetto alla questione, mentre nelle loro case, forse, le donne afghane rimpiangono i Talebani.




Le donne afgane sono nascoste sotto un velo lungo fino ai piedi – il burqa – e rinchiuse in case dalle finestre oscurate da vernice nera perché non possano essere viste: è fatto loro divieto assoluto di lavorare, di ricevere istruzione, di praticare sport o di assistere a feste e spettacoli, di mostrarsi in pubblico se non accompagnate da un parente stretto. A nessuna afgana è permesso di usare veli di colori sgargianti o di indossare scarpe con tacco (sia perché verrebbero notate sia perché produrrebbero suoni camminando); una donna afgana non può ridere, può parlare solo sussurrando; non può laccarsi le unghie, entrare in un bagno pubblico, lavare i propri indumenti al fiume o farsi confezionare un vestito, perché un sarto non può cucire stoffe per donne. Nel corso del XX secolo, dagli anni Sessanta in poi, alcune pratiche religiose di “purificazione”, che prevedono oscene mutilazioni o innaturali suture agli organi genitali femminili, vengono eseguite su tutte le bambine prima della loro adolescenza. Queste usanze, che possono sembrare simili a riti tribali, causano altissime percentuali di mortalità infantile per gravi infezioni post-operatorie. Queste infezioni sono difficilmente curabili, vista la mancanza di medici, di ospedali (a Kabul, su 60 ospedali prima dell’avvento dei Talebani al potere, si contano oggi solo due ospedali aperti alle donne) e di antibiotici.
Lo stato di grave violazione dei diritti umani delle donne si è acuito dal 1996, anno in cui i Talebani - studenti delle scuole coraniche pakistane sorretti e armati, oltre che dal Pakistan, dall’Arabia Saudita e dagli Stati Uniti - hanno preso definitivamente il potere in Afghanistan. La loro interpretazione della legge del Corano, la Shar’ia, prevede la pubblica lapidazione fino alla morte delle donne che non si attengono ai rigidissimi precetti di separazione dal resto della società civile. Di solito la lapidazione è praticata in luoghi pubblici, preferibilmente negli stadi affollati da uomini e soldati, per essere di monito a tutti.






Fonti


La Repubblica.it


Focus


Foto ricavate dal web

Etichette: ,

Pesce d'aprile


«Buon pesce d’aprile!»


La festa del Pesce d'aprile viene festeggiata il primo aprile in diversi paesi. In quel giorno vengono fatti scherzi (detti appunto pesci d'aprile) anche piuttosto sofisticati con lo scopo di mettere le persone in imbarazzo.
Le origini del pesce d'aprile non sono note, anche se sono state proposte diverse teorie. Si considera che sia collegato all'equinozio di primavera, che cade il 21 marzo. Prima dell'adozione del Calendario Gregoriano nel 1582, veniva osservato come Capodanno da diverse culture, distanti come l'antica Roma e l'India. Il Capodanno era in origine celebrato dal 25 marzo al 1º aprile, prima che la riforma gregoriana lo spostasse indietro al 1º gennaio. In seguito a ciò, si creò in Francia la tradizione di consegnare dei pacchi regalo vuoti in corrispondenza del 1º di aprile. Il nome che venne data alla strana usanza fu poisson d'avril, per l'appunto pesce d'aprile.
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Pesce_d