giovedì, gennaio 18, 2007


Al di sotto del centro storico di Palermo sono in buona parte sepolti i resti dell’antica Panormos, che, insieme a Mozia e Solunto, fu una delle tre città nelle quali si ritirarono i Fenici con l’arrivo dei Greci.
La vita e le vicende stesse dell’originario insediamento, fondato nel VIII sec. a.C. su una lingua di terra tra i torrenti Kemonia e Papireto, sono legate all’esistenza di un grande porto che le valse presso i Greci il nome di Panormos (tutto porto). La città nel 480°.C. fece infatti da base per la flotta cartaginese durante lo scontro con i Greci , e, nel 254 a.C., capitolò soltanto dinanzi alla potentissima flotta di Roma.
Scavi recenti svelano l’antica struttura urbana con strade a pettine ai lati dell’asse viario NE-SO(attuale corso Vittorio Emanuele) e distinta in città vecchia, Paleapolis, a Sud-Ovest e città nuova, Neapolis, a nord_est, verso il mare originariamente più arretrato.


Antiche mura

La più consistente testimonianza è costituita dalle mura di fortificazione (V sec. a.C.); di tipo greco, a grandi blocchi disposti a filari regolari, senza uso di malta.( Piazza Bellini, Piazza Celso).
Mura puniche e porta urbica sotto le Sale Duca di Montalto presso il Palazzo dei Normanni

Zona Archeologica di Villa Bonanno

Una parte di Villa Bonanno a Piazza della Vittoria è occupata dal complesso costituito da due edifici romani denominati A e B. L'edificio A scoperto nel 1868 da Francesco Saverio Cavallari, databile tra la fine del II e i primi decenni del III sec. d.C., si articola in due nuclei distinti: "abitativo" a Nord con peristilio, di carattere termale a Sud. Dagli ambienti del nucleo settentrionale provengono i mosaici esposti oggi al Museo Archeologico "Antonio Salinas" tra cui i famosi Mosaici delle Stagioni e di Orfeo. L'edificio B scoperto nel 1904 dal Salinas, databile al II sec.a.C. è una lussuosa dimora con peristilio su cui si aprivano le stanze di rappresentanza; nell'esedra è il pregevole pavimento a mosaico con la "caccia di Alessandro Magno".
CASA ROMANA NEL CORTILE DI PALAZZO SCLAFANI
(PIAZZA DELLA VITTORIA)(Comando Militare Autonomo della Sicilia di Palazzo Sclafani)
Nel seicentesco cortile del Palazzo Sclafani si è scoperto l'angolo di un peristilio pertinente ad una domus di età romana che si sviluppava su due livelli. Si conservano parte delle colonne e gli ambienti affacciati sul portico.
LO SCAVO NEL CORTILE DEL PALAZZO ARCIVESCOVILE
(via Matteo Bonello,2.) Gli scavi effettuati nel cortile del Palazzo Arcivescovile hanno interessato un'area di estremo interesse sotto il profilo urbanistico, permettendo di rintracciare un asse stradale in terra battuta orientato in senso NO/SE e delimitato dai fronti di alcuni edifici, pertinente alla sistemazione urbanistica del IV a.C..Anche per l'età medievale sono stati rintracciati livelli d'uso e numerosi pozzi al cui interno sono stati recuperati abbondanti materiali ceramici di produzione locale e d'importazione. Una selezione di reperti è esposta nelle sale seminterrate del Museo Diocesano.

Pavimentazione strada romana

Nella parte orientale della Piazza Sett’Angeli, nell’ambito di uno scavo effettuato in occasione della messa in opera di una tubazione idrica, si è riportato alla luce un lungo allineamento.
Il muro, lungo oltre m 12, è allineato con gli edifici prospicienti
ad O la Via delle Scuole e permette di ipotizzare il percorso stradale di
età ellenistico-romana. La strada risulterebbe parallela a quella
messa in luce nel cortile del Palazzo Arcivescovile.

La struttura muraria potrebbe essere relativa ad una grande domuso, considerata la vicinanza con il piano della cattedrale, da sempre considerato il foro della città romana, alla grande aula di un
edificio a carattere pubblico. Tale ambiente risulta tra l’altro pavimentato con un elegante mosaico geometrico a fondo bianco con motivo a grandi ottagoni intersecantesi, ottenuti a tessere nere, e quadrato interno con rosetta a tessere rosse, databile intorno alla fine del III sec. d. C.

Zona Archeologica Castello a Mare
( Via Filippo Patti)

Gli scavi in corso hanno riportato interamente alla luce lo zoccolo bugnato (la zona inferiore della struttura fortificata) del cinquecentesco Baluardo di San Giorgio, sul fronte sud occidentale rivolto vero la città; l'imponente struttura del rivellino (avancorpo difensivo) e parte del Baluardo di san Pasquale. Attorno alla Torre Mastra si è invece scoperta una vasta necropoli di rito musulmano.

NECROPOLI PUNICA DELLA CASERMA TUKORY
(corso Calatafimi 90)
Il complesso della Caserma Tukory coincide con l'area di massima addensamento della necropoli che si estendeva sul lato occidentale della città punica. Qui è visibile l'unico lembo della necropoli, compresa tra piazza Indipendenza, corso Pisani, via Cuba e via Pindemonte, relativa all'insediamento punico di Panormus. Nel sito, indagato a partire dall' 89, sono rappresentati i vari rituali funebri e le diverse tipologie tombali: a camera ipogeica, le deposizioni in fosse per le inumazioni in sarcofago litico (di pietra) e le incinerazioni in cinerario (vaso utilizzato per contenere e seppellire le ceneri). Il rituale maggiormente attestato è quello dell'inumazione: in fossa semplice, entro grandi anfore nel caso di sepolture infantili, entro sarcofagi ed entro tombe a camera scavate nella roccia con corridoio d'accesso a gradini. Abbastanza diffuso, soprattutto in età arcaica, appare il rito della cremazione entro semplici fosse e più tardi quello dell'incinerazione entro contenitori deposti sul piano d'uso della necropoli o all'interno delle camere sepolcrali. La necropoli venne utilizzata dalle origini della città fino al momento della conquista romana nel 254 a.C., come dimostrano i ricchi corredi che comprendono soprattutto vasellame punico o greco d'importazione e di produzione coloniale, terracotte figurate, gioielli e amuleti.I recenti scavi hanno portato a 150 le tombe scoperte.

lunedì, gennaio 08, 2007

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Cordialità

Euridice (F)

martedì, gennaio 02, 2007


(La chanson des vieux amants)
Certo ci fu qualche tempesta anni d'amore alla follia. Mille volte tu dicesti basta mille volte io me ne andai via. Ed ogni mobile ricorda in questa stanza senza culla i lampi dei vecchi contrasti non c'era più una cosa giusta avevi perso il tuo calore ed io la febbre di conquista.
Mio amore mio dolce meraviglioso amore dall'alba chiara finché il giorno muore ti amo ancora sai ti amo.
So tutto delle tue magie e tu della mia intimità sapevo delle tue bugie tu delle mie tristi viltà. So che hai avuto degli amanti bisogna pur passare il tempo bisogna pur che il corpo esulti ma c'é voluto del talento per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti.
Mio amore mio dolce mio meraviglioso amore dall'alba chiara finché il giorno muore ti amo ancora sai ti amo.
Il tempo passa e ci scoraggia tormenti sulla nostra via ma dimmi c'é peggior insidia che amarsi con monotonia. Adesso piangi molto dopo io mi dispero con ritardo non abbiamo più misteri si lascia meno fare al caso scendiamo a patti con la terra però é la stessa dolce guerra.
Mon amour mon doux, mon tendre, mon merveilleux amour de l'aube claire jusqu'à la fin du jour je t'aime encore, tu sais, je t'ame.

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