lunedì, ottobre 26, 2009
lunedì, marzo 16, 2009
La filosofia nella pittura

Il filosofo di Max Klinger (1898)
Nel quadro di Klinger è centrale il nesso tra riflessione e realtà e il reciproco rinvio tra riflessione e realtà.
Si vede un ragazzo che dorme e un paesaggio fluviale. Paesaggio che sul lato destro si innalza verso la montagna mentre su quello sinistro sembra formarsi una cascata. E accanto alla testa del dormiente si innalza la figura del ragazzo stesso. Allunga la mano quasi come Adamo nel dipinto michelangiolesco. Si avvicina un'altra mano, ma non è più Dio che qui incontra il ragazzo che riflette, ma è la sua stessa immagine riflessa. Si riflette la riflessione che si imbatte negli uomini stessi e credo che secondo Klinger la raffigurazione del filosofo voglia dire proprio questo e cioè l'incontro con se stesso, dell'uomo che riflette. È complesso, Klinger aveva letto attentamente Schopenhauer e sicuramente si interessava a Nietzsche. È difficile qui allacciarsi ai concreti pensieri schopenhaueriani. Anche se è molto allettante parlare del 'mondo come rappresentazione', al tempo stesso è molto difficile rendere produttivo questo ricorso alla filosofia schopenhaueriana o a determinati elementi dell'opera nietzschiana. Penso che si debba continuare col dire che la riflessione dell'uomo che filosofeggia si raffigura nel paesaggio onirico, nel paesaggio fluviale onirico e nell'incontro con se stesso e che qui la filosofia è ancora un'azione riflessa nella propria coscienza con la scoperta dei contenuti riflessivi non più tematizzati da Klinger.
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sabato, marzo 07, 2009

All'interno di una povera stanza, alcuni contadini consumano il pasto serale servendosi da un unico piatto di patate, mentre una di loro sta versando il caffè. Alla resa oggettiva della realtà si sostituisce un'interpretazione di essa. La luce, provenendo dall'alto e colpendo perciò soltanto alcune parti, provoca contrasti chiaroscurali e accentua la caratterizzazione dei volti, delle mani, degli abiti. Viene sottolineata la continua fatica fisica di chi ha consumato, giorno dopo giorno, la propria vita nel lavoro dei campi.

Camera da letto
La Camera da letto è uno dei suoi quadri più riusciti. Sulle pareti sono appese alcune delle sue tele. L'atmosfera intima e domestica è affiancata dall'equilibrio armonioso dei vari campi di colore. Van Gogh trasforma la piccola stanza in un ambiente mosso e traballante. Le linee prospettiche del pavimento sono spezzate dalle commettiture trasversali, decisi segni scuri disegnano i mobili, i colori sono senza ombre.
Soggetti prediletti, gli iris e i girasoli, che compaiono in numerose opere.


VAN GOGH PER FIORIRE NEL COLORE

The Fields (campi di grano) appartiene alla serie di spettacolari tele dipinte intorno al 10 luglio 1890, poche settimane prima del raccolto. E diciannove giorni prima della sua morte. Van Gogh è stato abbandonato da tutti, la sua malattia depressiva si è aggravata. Il 27 luglio del 1890 si presenta alla coppia proprietaria della locanda in cui vive. Sta molto male e confessa di essersi sparato un colpo di rivoltella in un campo accanto al cimitero nei pressi di Auvers-sur-Oise mentre dipingeva la sua ultima opera. Morirà il 29 luglio e sarà sepolto il giorno dopo in quello stesso cimitero. Al funerale parteciperanno il fratello Theo, il dottor Gachet (ritratto in un’opera oggi famosissima) e molti amici artisti. Nonostante la gravità della sua situazione mentale, Vincent sino all’ultimo non tradisce la sua pittura. Nessuno dei suoi disordini entra nei quadri che restano, sino agli ultimi realizzati, la rappresentazioni di immagini fortissime, gloriose. Vibranti celebrazioni della terra intorno a lui. Van Gogh trascorre i suoi ultimi mesi nel comune di Auvers, dove ha affittato una camera presso la piacevole Ravoux Inn. Ogni giorno si dedica alla sua pittura e porta materiali e attrezzi per dipingere sui campi coltivati nelle vicinanze, sceglie di insediarsi su un determinato posto, e assorbe pienamente se stesso nel suo lavoro. Ai primi di luglio ha iniziato una serie di paesaggi, la maggior parte di loro circa 50 centimetri di larghezza, che rappresentato il profumo e l'aria quasi onnipresente che si leva dai campi di grano. In alcuni i campi sono visualizzati in presenza di luce solare. In altri, la scena è più scura con il cielo minacciosamente nuvoloso. Nel caso di quest’opera, dato il giallo intenso del raccolto dei cereali pronti, Walter Feilchenfeldt ha proposto che esso sia stato probabilmente dipinto a metà luglio e che sia dunque uno degli ultimi paesaggi che l'artista abbia completato. Tutte queste opere sono brillantemente colorate attraverso una straordinaria composizione ritmica. Sappiamo dalle sue lettere che Van Gogh era particolarmente agitato mentre lavorava a questi paesaggi. Ma in una lettera, ottimista, scritta alla madre e alla sorella, egli si sofferma a descrivere ciò che pensava guardando questi panorami: "Io stesso sono assorbito nella immensa pianura con i campi di grano appoggiati contro le colline, senza confini come un mare di colore giallo delicato, un morbido verde e il viola delicato arato e di un pezzo di terreno. Una scacchiera a intervalli regolari con il verde di fioritura delle piante di patate. Il tutto sotto un cielo blu, bianco, rosa con toni violetti”
http://www.youtube.com/watch?v=Gi_P8XwrSCU&feature=related
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martedì, ottobre 24, 2006
( Beethoven Frieze : Praise to Joy, the God-descended / 1902)
Avete in mente l'Inno alla gioia"di Schiller, quello che poi Beethoven musicò nella Nona?
Ebbene, sono andata a curiosare per negozi e ho trovato il dipinto di Klimt (una copia naturalmente) che da tempo cercavo..l' ho appeso alla parete che sta proprio di fronte alla postazione dalla quale sto digitando mentre le note della Sinfonia n° 9 si diffondono nella stanza luminosa.
In fondo basta poco per essere felici!
"Inno alla Gioia"
O amici, non questi suoni! ma intoniamone altri più piacevoli, e più gioiosi.
Gioia, bella scintilla divina, figlia degli Elisei, noi entriamo ebbri e frementi, celeste, nel tuo tempio. La tua magia ricongiunge ciò che la moda ha rigidamente diviso, tutti gli uomini diventano fratelli, dove la tua ala soave freme.
L'uomo a cui la sorte benevola,concesse di essere amico di un amico, chi ha ottenuto una donna leggiadra, unisca il suo giubilo al nostro! Sì, - chi anche una sola anima possa dir sua nel mondo! Chi invece non c'è riuscito, lasci piangente e furtivo questa compagnia!
Gioia bevono tutti i viventi dai seni della natura; tutti i buoni, tutti i malvagi seguono la sua traccia di rose! Baci ci ha dato e uva , un amico, provato fino alla morte! La voluttà fu concessa al verme, e il cherubino sta davanti a Dio!
Lieti, come i suoi astri volano attraverso la volta splendida del cielo, percorrete, fratelli, la vostra strada, gioiosi, come un eroe verso la vittoria.
Abbracciatevi, moltitudini! Questo bacio (vada) al mondo intero Fratelli, sopra il cielo stellato deve abitare un padre affettuoso.
Vi inginocchiate, moltitudini? Intuisci il tuo creatore, mondo? Cercalo sopra il cielo stellato! Sopra le stelle deve abitare!
O amici, non questi suoni! ma intoniamone altri più piacevoli, e più gioiosi.
Gioia, bella scintilla divina, figlia degli Elisei, noi entriamo ebbri e frementi, celeste, nel tuo tempio. La tua magia ricongiunge ciò che la moda ha rigidamente diviso, tutti gli uomini diventano fratelli, dove la tua ala soave freme.
L'uomo a cui la sorte benevola,concesse di essere amico di un amico, chi ha ottenuto una donna leggiadra, unisca il suo giubilo al nostro! Sì, - chi anche una sola anima possa dir sua nel mondo! Chi invece non c'è riuscito, lasci piangente e furtivo questa compagnia!
Gioia bevono tutti i viventi dai seni della natura; tutti i buoni, tutti i malvagi seguono la sua traccia di rose! Baci ci ha dato e uva , un amico, provato fino alla morte! La voluttà fu concessa al verme, e il cherubino sta davanti a Dio!
Lieti, come i suoi astri volano attraverso la volta splendida del cielo, percorrete, fratelli, la vostra strada, gioiosi, come un eroe verso la vittoria.
Abbracciatevi, moltitudini! Questo bacio (vada) al mondo intero Fratelli, sopra il cielo stellato deve abitare un padre affettuoso.
Vi inginocchiate, moltitudini? Intuisci il tuo creatore, mondo? Cercalo sopra il cielo stellato! Sopra le stelle deve abitare!
( Schiller )

( Kiss )
Salve o gioia figlia della luce
Dea dei campi, Dea dei fior.
Il tuo genio ne conduce
per sentieri di splendor.
Il tuo canto asciuga il pianto
spegne l’ira oscura il duol.
Vien, sorridi a noi d’accanto
o primogenita del sol.
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