
" San Cosimu e Damianu,
siti medicu suvranu,
siti medici maggiuri,
libbiratimi d’ogni duluri."
Forti della loro fede cristiana furono perseguitati e suppliziati dal proconsole Lisia affinché si sacrificassero agli dei di Roma.Il fatto di proteggere i pescatori e i marinai è riferito ad una delle tante torture che subirono, prima di affrontare il martirio tramite la decapitazione che avvenne sotto l’imperatore Diocleziano, incatenati e gettati in mare, per intercessione Divina, uscirono salvi dalle acque, danzando allegramente tra lo stupore generale: da qui è nato un legame con le varie contrade marinare che si è mantenuto nel tempo.
Il loro culto dopo la morte si diffuse in occidente dando luogo ad una delle iconografie più complesse per i Santi non siciliani, ed esso va molto al di là del secolo XVII, tanto da essere ritratti tra i mosaici del duomo di Monreale.
I Santi sono patroni dell'antica borgata marinara di Sferracavallo, amena comunità di pescatori di Palermo.
Nella settimana antecendente l'ultima domenica di settembre è affascinante l'atmosfera che si avverte nella borgata sferracavallese nel periodo in cui si svolge la festa dei Santi ballerini: un evento folcloristico, culturale e religioso coinvolgente e spettacolare.
I festeggiamenti hanno inizio con le sfide marinare che da sempre impegnano i borghesani dei diversi quartieri: nello risplendente specchio d'acqua del golfo di Sferracavallo si svolgono le tradizionali gare di barche con piccole imbarcazioni da pesca dai colori sgargianti.
Si assisterà anche alla gara di nuoto i cui concorrenti sono impegnati nell'attraversamento del golfo, ma più caratteristico è presenziare all'antico e dilettevole "gioco dell'antenna a mare", gara che vede i partecipanti impegnati ad attraversare un lungo albero, proteso verso il mare, reso scivoloso dalla presenza di sapone: bisogna conquistare un fazzoletto rosso posto alla estremità del palo e l'inevitabile caduta dei partecipanti in acqua è accompagnata dalle risate e dagli incitamenti degli spettatori.
La "vara" con i simulacri dei due Santi martiri viene portata a spalle da un consistente numero di "portatori" che fanno a gara per aggiudicarsi un posto sotto le aste, un po' per sciogliere un voto, un po' per continuare la tradizione degli avi( u postu sutta 'a vara viene tramandato da padre in figlio). La fede oltrepassa i confini, varca l'oceano e la festa, per molti emigranti, è occasione di ritorno nel paese natale per manifestare la propria devozione.
Vestiti di tutto punto di bianco simbolo della purezza, cingono con un foulard di colore rosso (il colore del martirio) il collo e il fianco e, a piedi scalzi trascinano il fercolo.
Vestiti di tutto punto di bianco simbolo della purezza, cingono con un foulard di colore rosso (il colore del martirio) il collo e il fianco e, a piedi scalzi trascinano il fercolo.
Emozionante è la fuoruscita dei simulacri: i portatori eseguono la coinvolgente "abballata" al suono della banda musicale e al battimani dei fedeli ed in una particolare velocità, quasi di corsa danno inizio alla processione che continuerà per tutto il periodo ad inscenare una sorta di ballo tradizionale e originale effettuato sin dall'antichità dai marinai portatori che correvano per arrivare in tempo dagli infermi.
La vara guida la folla che si chiude intorno ad essa e sussulta al minimo cedimento dei portatori che accennano a farla barcollare, lo scampanellio della campanella arriva per un attimo di pausa e un sorso d’acqua e il cammino riprende.
Durante il percorso della processione piovono petali multicolori e in passato, in alcune soste ,venivano recitati i Triunfi.
La processione dura per quasi dodici ore: ormai estenuati i portatori riconquistano la chiesa e soffermandosi davanti al suo ingresso, per diversi minuti a chiusura della processione, inscenano la tradizionale “ballata ra’trasuta”: la folla attornia la “vara” e ad ogni suo movimento si allarga, si stringe, si sparge a destra e a sinistra, i Santi si muovono prima in alto poi in basso e con un'ondulazione che pare ricordare l’episodio della loro resurrezione dal mare.
"Acchisemu tutti vivi...
W i Santissini Cosimu e Damianu!"
La sera successiva un grandioso spettacolo pirotecnico sulla banchina del porticciolo dà il tocco finale a questa particolare tradizione siciliana.
2 Comments:
Sono molto onorati anche nel mio paese.I fedeli portano gli ex voto in una cappella lontana dal paese con processioni che durano nove giorni:la novena.Il quadro che ho dipinto per loro non riesco a postarlo qui.Lo inserirò nel mio blog-Dino
Bella la tradizione dei due santi ballando insieme, dopo di essere incatenati e buttati dentro l'acqua!
Posta un commento
<< Home