martedì, settembre 12, 2006

Incomunicabilità

Spirale di solitudine tra braccia assonnate
mani invisibili nell'aere notturna
in cerca di un sogno o di un volto lontano.
Tra zagara, viole e gelsomino
la stanza si anima:
i petali sembran lucciole portate da lontano.

Si posano sul capo.

E tu,
dormi.


3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Ed tu, tra i tuoi fiori ,dolcemente addormentata,
sogni gabbiani in volo volteggiare nei cieli!
E vibranti violini cullano le tue brame,
vagheggianti visioni dell’onirica speme!
Dino

8:25 AM  
Blogger John Wallen said...

Chi sarebbe Dino? Questa poesia' sui fiori piaceva a me. Avevo l'idea che scrivevi proprio di me...sempre lontano ma molto molto vicino...Ho ragione?

10:03 AM  
Blogger Euridice said...

No Arj, la poesia in questione non era per te e neanche per Dino.
A dire il vero la persona alla quale pensavo non la leggerà mai!

Approfitto di questo spazio per ringraziare tutti coloro i quali hanno lasciato un commento nel mio blog, siete molto gentili.
Cordialità

10:30 AM  

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