sabato, settembre 02, 2006

Se ne stava seduta , splendida e sola, sulla scogliera deserta a guardare il sole che piano piano scendeva ad accarezzare il mare.
Fin da quando era bambina le era sempre piaciuta quell'ora misteriosa, mai uguale, come una sinfonia sublime che ogni orchestra interpreta a suo modo. Lo sapeva bene ormai che i tramonti sono tutti diversi. Lo aveva sempre saputo, e si chiedeva se c'era mai stato un tempo in cui gli uomini si fermavano, tutti, a guardare il tramonto del sole.
Il tramonto che induce i pensieri, li fa nascere e scorrere piano piano.
Perché anche quello le era sempre piaciuto: pensare, con dolcezza, lasciarsi andare alsogno della propria anima , che ti racconta storie, ti fa ascoltare musiche che nessun altro può sentire. Sapeva poi che c'è un attimo, il tempo di un batter d'ali, in cui tutto sembrava magicamente in equilibrio. La luce e il buio, il cielo e il mare, il giorno e la notte. Il sole già calato dietro l'orizzonte, il giorno non ancora finito e la notte che avanza inesorabile.
E in quel magico momento le piaceva respirare profondamente, sentire l'aria che entrava piano nei suoi polmoni, sentire il battito del suo cuore,lento, costante, sentire il flusso del suo sangue che percorreva ogni angolo più remoto del suo corpo.
Immobile percepiva dentro di sè questo scambio di vita, questo rinnovo silenzioso. fino al momento in cui si placava quella tramontana misteriosa che ogni sera, giorno dopo giorno, precede di poco quella magica ora.
E allora, come in un piccolo teatro interiore, si affacciavano, nitide, le immagini della suavita. . .

1 Comments:

Blogger John Wallen said...

Che meraviglioso evocazione della bellezza del tramonto. Qui, in Medio Oriente, e' veramente una cosa da brividi...piacciarebbe tanto a te, Euridice.

10:54 AM  

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