
Ogni sabato succede la stessa cosa.
La mattina mi sveglio di buon umore, pensando che finalmente è arrivato il fine settimana, come se gli altri giorni fossero differenti da questo, ma poi nel pomeriggio mi deprimo un po’ e mi rifugio nei miei ricordi.
Penso ai pomeriggi di qualche anno fa passati al telefono per decidere cosa fare, dove andare la sera.
E tu che ti metti? Ma lo dobbiamo dire pure a quella? E chi ti viene a prendere? Passo io o passi tu?
Alla fine, dopo le numerose telefonate e i migliaia di incroci di sms, non si prendeva mai una decisione. Ci si vedeva ogni sabato allo stesso posto e alla stessa ora; poi una volta lì, si sarebbe deciso dove andare a mangiare, dopo esserci prima intrattenuti una buona mezzora in mezzo alla strada. Avremmo perso un’altra ora tra strada e ricerca del posteggio.
Arrivati al locale non avremmo trovato posto e il cameriere ci avrebbe detto che avremmo dovuto aspettare almeno 20 minuti. Dopo circa un’ora ci saremmo seduti al tavolo. Ogni sabato la stessa cosa, solo il ristorante e i vestiti cambiavano, ma gli amici e le chiacchiere erano sempre quelle.
Per anni.
Ed era bello, era una certezza.
Poi tutto è cambiato, gli amici si sono dissolti, ma il ricordo di quei sabati no. Quelli che allora erano amici non mi mancano.
Però mi manca poter fare “discorsi da caffè”; mi mancano tutte le telefonate e gli sms. Non chiedo più cosa indosserai.
La mattina mi sveglio di buon umore, pensando che finalmente è arrivato il fine settimana, come se gli altri giorni fossero differenti da questo, ma poi nel pomeriggio mi deprimo un po’ e mi rifugio nei miei ricordi.
Penso ai pomeriggi di qualche anno fa passati al telefono per decidere cosa fare, dove andare la sera.
E tu che ti metti? Ma lo dobbiamo dire pure a quella? E chi ti viene a prendere? Passo io o passi tu?
Alla fine, dopo le numerose telefonate e i migliaia di incroci di sms, non si prendeva mai una decisione. Ci si vedeva ogni sabato allo stesso posto e alla stessa ora; poi una volta lì, si sarebbe deciso dove andare a mangiare, dopo esserci prima intrattenuti una buona mezzora in mezzo alla strada. Avremmo perso un’altra ora tra strada e ricerca del posteggio.
Arrivati al locale non avremmo trovato posto e il cameriere ci avrebbe detto che avremmo dovuto aspettare almeno 20 minuti. Dopo circa un’ora ci saremmo seduti al tavolo. Ogni sabato la stessa cosa, solo il ristorante e i vestiti cambiavano, ma gli amici e le chiacchiere erano sempre quelle.
Per anni.
Ed era bello, era una certezza.
Poi tutto è cambiato, gli amici si sono dissolti, ma il ricordo di quei sabati no. Quelli che allora erano amici non mi mancano.
Però mi manca poter fare “discorsi da caffè”; mi mancano tutte le telefonate e gli sms. Non chiedo più cosa indosserai.
So che rimarrò in tuta, a casa. Non si esce, no.
Buon sabato sera a tutti quelli che mi hanno fatto passare dei sabati in compagnia.
Buon sabato sera a tutti quelli che mi hanno fatto passare dei sabati in compagnia.
Chissà se ogni tanto vi ricordate di me.
Etichette: Pensieri in libertà
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